venerdì 12 febbraio 2010

Doppia aurora boreale per Saturno


Crediti per l’immagine: NASA, ESA and Jonathan Nichols (University of Leicester)


È arrivata la primavera, sul pianeta degli anelli. O forse l’autunno, chissà. In ogni caso, ha raggiunto l’equinozio. Un fenomeno che sulla Terra si ripete due volte all’anno. Ma per osservarlo su Saturno, di anni, occorre attenderne ben 15. È quello che ha fatto l’Hubble Space Telescope. Fino a che, all’inizio del 2009, la sua pazienza è stata premiata.
Un’occasione simile non gli ricapiterà mai più, al telescopio spaziale di Nasa ed Esa. Le foto che ha scattato, dunque, ce le dovremo tenere care per anni. E si tratta di immagini davvero uniche. Anzitutto, si vedono gli anelli immortalati “di taglio”, fino a risultare pressoché invisibili. Ma c’è di più. Hubble ha potuto vedere le due aurore, quella boreale e quella australe, in contemporanea.
Un fenomeno di per sé affascinante, ma anche ricco d’informazioni scientifiche. Confrontando attentamente le due aurore, infatti, gli scienziati hanno notato che non sono perfettamente simmetriche. Nonostante il pianeta sia osservato mentre è illuminato dal Sole con la stessa intensità nell’emisfero nord e in quello sud, l’aurora boreale è leggermente meno estesa e più brillante di quella australe. Segno che il campo magnetico di Saturno è più intenso nell’emisfero nord, come già osservato nel 2004 dalla sonda Cassini.

13/02/2010 - XO-3b Il pianeta della Giraffa in diretta sul Web


Il gigante gassoso XO-3b, un pianeta extrasolare a circa 850 anni luce dalla Terra, dove un anno dura appena tre giorni, promette comunque grandi emozioni. La sera del 13 febbraio, infatti, a partire dalle 20, le sedi INAF di Merate (MI) e di Palermo punteranno i loro telescopi verso la costellazione della Giraffa per misurare, e inviare in diretta su web, l’effetto ombra generato dal transito di XO-3b attorno al suo sole.
Il fenomeno, che durerà circa quattro ore, è analogo a un’eclissi di sole. Ma il “sole” che verrà parzialmente eclissato non sarà il nostro, bensì una stella remota. E a oscurarlo sarà un mostro di massa pari a circa 12 volte quella di Giove. Abitabile? «Assolutamente no. I pianeti con masse così grandi», spiega Antonio Maggio, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo, «sono sostanzialmente gassosi, come il nostro Giove. Dunque, del tutto inospitali». D’altronde, è proprio grazie alle sue dimensioni spaventose se XO-3b riesce a mettere in ombra la propria stella al punto da riuscire ad osservarne, dalla Terra, la variazione di luminosità. E a farci così sapere che esiste.
Tornando alla diretta web, chi si collegherà alla pagina www.crabnebula.it/rc/prog_terre_del_cielo.htm potrà assistere al fenomeno attraverso una ricca offerta di finestre video. Due da Merate: una inquadrerà sia il telescopio sia gli astronomi che parleranno dell’evento, l’altra riporterà la curva di luce del transito che si sta formando. Un’altra finestra sarà dedicata al collegamento permanente con la sede centrale dell’Osservatorio di Brera. Infine, due ulteriori finestre collegate con l’Osservatorio di Palermo.
Gli astronomi commenteranno l’evento in italiano, in inglese e persino cinese, grazie alla disponibilità di Jirong Maodell’Osservatorio di Brera. Il commento degli astronomi prevede un excursus storico sulle concezioni filosofiche degli antichi sulla pluralità dei mondi, un cenno sulle teorie di formazione delle stelle e dei pianeti, e sulla scoperta dei primi pianeti extrasolari. Dopo questa introduzione, si aprirà la chat, e il pubblico potrà porre domande per le successive due ore. L’appuntamento ideale, insomma, per attendere la mezzanotte di San Valentino in modo originale, fra scienza ed emozioni.

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