venerdì 16 luglio 2010

Il mistero dell'Apollo 20 - Nave aliena sulla faccia nascosta della Luna?


dettaglio della foto NASA AS15-P-9625



Origine e storia della teoria[modifica | modifica sorgente]

Il 1º aprile 2007 il sedicente pilota[che tipo di pilota?] in pensione William Rutledge, di origine belga, posta su YouTube col nickname "RetiredAFB" una serie di video, riguardanti la presunta missione Apollo 20, di cui asserisce aver fatto parte: afferma inoltre che, prima di essa, si sarebbe svolta anche la missione Apollo 19 (la quale, ufficialmente, venne come la 18 e la 20 programmata ma poi cancellata), progettata per lo stesso compito, e che si sarebbe conclusa con la morte dell'equipaggio in seguito alla collisione con un non meglio identificato "oggetto". Tempo dopo si fece avanti un altro utente, nickname "Moonwalker1966Delta", asserendo di essere il comandante della Apollo 19 e smentendo la morte dell'equipaggio della stessa ma confermando la collisione con l'oggetto, e postando a sua volta vari presunti video della Apollo 19.

Analisi della teoria[modifica | modifica sorgente]

La storia immaginata nella teoria dell'Apollo 20 è stata ampiamente smentita dall'intera comunità astronautica, ma è stata ugualmente diffusa fra il grande pubblico da alcuni complottisti e persino da alcune trasmissioni televisive.
Nonostante la plausibilità di una missione spaziale come quella descritta sia assolutamente improbabile, e nonostante il carattere evidentemente goliardico di molti aspetti della storia, alcuni esponenti ufologici quali il Centro Ufologico Nazionale hanno analizzato nel dettaglio le presunte prove della storia, scoprendo che i video in questione sono dei falsi.[1]
I complottisti sostengono alcuni punti a favore dell'argomento:
  • Le missioni Apollo 19 e Apollo 20 sarebbero state programmate in seguito alle rilevazioni fatte durante l'Apollo 15 e Apollo 17 (lo stesso Programma test Apollo-Sojuz sarebbe servito come prova generale per l'Apollo 19 prima e l'Apollo 20 poi), che evidenziarono la presenza dell'astronave madre e i resti dell'antica civiltà aliena. Si sarebbe voluto mantenere il segreto per evitare sconvolgimenti culturali dovuti alla presunta scoperta di una civiltà antecedente di milioni di anni a quella umana, nonché per studiare la tecnologia aliena.
  • La ricostruzione di tutti questi ambienti ed oggetti avrebbe richiesto uno sforzo immane sia a livello pratico che economico, decisamente insostenibile per giustificare un semplice scherzo.
  • Le immagini delle due missioni Apollo sono l'unica fonte ufficiale: l'ideale sarebbe puntare un telescopio sul satellite, ma dato che il luogo dell'allunaggio si trova sulla faccia nascosta del satellite (mai visibile dalla Terra a causa della uguaglianza fra periodo di rotazione e rivoluzione lunare) ciò è impossibile, e le foto della NASA rimangono l'unica fonte ufficiale, da cui effettivamente è difficile ricavare informazioni certe.
A cui si contrappongono precisi dati di fatto:
  • Il programma Apollo non andò oltre la missione Apollo 17 nel 1972: le missioni Apollo 18, Apollo 19 e Apollo 20 vennero inizialmente programmate ma successivamente cancellate per mancanza di fondi e del calo di interesse verso le esplorazioni spaziali, e i razzi vettori che dovevano essere utilizzati vennero distrutti. In verità, la denominazione "Apollo 18" venne data non ufficialmente al razzo vettore che durante il Programma test Apollo-Sojuz del 1975 si unì alla navicella sovietica Soyuz 19.
  • I filmati diffusi sono dei falsi. È possibile ad esempio vedere, in una ripresa esterna dell'astronave, una molla che si collega a essa, dimostrazione del fatto che sia un modellino: è altresì probabile che sia il modulo dell'Apollo 20 che gli interni della presunta nave-madre, del modulo dell'E.B.E. che l'E.B.E. stessa, benché molto ben costruiti, siano solo degli artefatti
  • Le immagini scattate durante le missioni Apollo 15 e Apollo 17 effettivamente ritraggono un qualche rilievo: è tuttavia impossibile stabilire, anche ingrandendo, se si tratti di un oggetto o (come più probabile) di un rilievo montuoso. Inoltre, alcuni ingrandimenti effettuati da sostenitori della teoria complottistica presentano dei crateri sfasati o inesistenti rispetto alle immagini ufficiali.
  • Nascondere un razzo alto oltre 100 metri sarebbe stato impossibile; inoltre, in ogni parte del mondo, in qualsiasi momento osservatori non governativi o semplici appassionati scrutano il cielo, e tutti videro l'Apollo 11 puntare verso la Luna. Quindi nascondere un razzo così grande sarebbe ridicolo. Infine in caso di esplosione del vettore nelle prime fasi del volo (come con lo Shuttle Challenger nel 1986) i frammenti dell'esplosione sarebbero caduti sulla terraferma con danni elevatissimi, mentre con la partenza dalla East Coast gli eventuali resti della navetta spaziale sarebbero finiti in mare.
Fonte - WIKIPEDIA





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