sabato 17 luglio 2010

Esiste una connessione tra attività solare e uragani, terremoti e altri cataclismi?


Ad ora ,come confermano gli scienziati, non e’ possibile prevedere i terremoti, cosi come e’ difficilissimo sapere quando e di che proporzioni possa essere l’eruzione di un vulcano, la questione uragani e’ ben diversa visto che esistono le categorie , si puo’ tracciare e seguire la traiettoria , per cui risulta possibile salvare tante vite umane. Il sole ,la nostra stella, a detta dei piu’ autorevoli studiosi puo’ influenzare il clima della terra , ma la sua attivita’ , le eruzioni ,le espolosioni che avvengono in essa possono influenzare i cataclismi nel pianeta ?
 Interrogativo al quale neanche loro sanno dare ripsosta, in questo senso, una coincidenza si verifco’ in Cina nel 1998 , in un video trovato sul web vi mostriamo l’attivita’ del sole qualche giorno prima del terremoto;


La Nasa noto' ad aprile scorso un eruzione solare significativa che vi proponiamo direttamente dal canale tv dell'ente spaziale.

E mentre il sole sprigionava la sua forza , si verificarono : un terremoto 7.1 Richter ancora in Cina nel Quinghai che provoco la morte di un migliaio di persone , l'eruzione del vulcano islandese e di altri vulcani in Costa Rica,Guatemala ,Ecuador e Vanuatu.
Altra coincidenza o fenomeni connessi fra loro? Ad ora ,lo ripetiamo,non c'e' certezza che le eruzioni solari provochini terremoti e quant'altro di una cosa si e' sicuri ed e' stata proprio la Nasa a lanciare l'allarme in un articolo che e' stato ripreso anche dalla "Stampa", il 2012 potrebbe esserci il picco solare con tempeste senza precedenti, ci potrebbe essere un  blocco dell'elettricita' ,come successe in Quebec Canadese nel 1989, con tutti i problemi che da esso possono derivare per la vita di tutti i giorni. Tenedoci come al solito lontani da inutili catastrofismi aspettiamo il giudizio degli esperti sperando,se tutto cio' e' vero, che abbiano la soluzione  giusta a portata di mano.

Golfo del Messico, la marea nera mette in pericolo l'equilibrio climatico mondiale (2)


Queste foto satellitari (Fonte immagine: Associazione Geofisica) mostrano l’interruzione della Loop Current: nel Golfo del Messico l’acqua oceanica si scalda per essere poi trasportata dalla corrente Nord-Atlantica fin nelle zone adiacenti la Groenlandia e sotto il Circolo Polare Artico, dove inabissandosi nei fondali oceanici cede quel calore che rende mite il clima di molte nazioni europee. L’interruzione della Corrente del Golfo fa sì che quest’enorme massa di acqua surriscaldata non venga più agganciata dal nastro trasportatore, a causa della fuoriuscita di petrolio dal pozzo della British Petroleum, spezzando un equilibrio biologico formatosi in milioni di anni.

Oltre che in superficie, le immagini satellitari hanno mostrato serpentoni di petrolio sotto i fondali oceanici, lunghi oltre 15 Km e larghi 5 Km, che hanno generato una pressione fisico-chimica sul flusso delle correnti con il conseguente generarsi di un gigantesco vortice, parte di una Loop Current ormai spezzata, oltre che alle catastrofiche conseguenza per la flora, la fauna e le popolazioni del Golfo del Messico danneggiate nella salute per il ricadere di tossici disperdenti chimici, come il Corexit 9527.

Quali saranno le conseguenze nel medio termine? Ricordando che l’ultima volta che si bloccò il nastro trasportatore si generò un’era glaciale con ghiacciai che arrivarono fino a New York e sulle alpi in Europa, è da stigmatizzare il fatto che a quel tempo la popolazione mondiale contava al massimo qualche milione di abitanti che migrarono verso sud in cerca di un clima più temperato, anche se sembra molto probabile la discesa di un enorme quantità di aria freddissima dal Polo Nord che congelò istantaneamente tutto ciò con cui venne a contatto, come i famosi Mammoth Siberiani trovati congelati con la proboscide alzata ed il cibo ancora in bocca e nello stomaco. Un’eventualità del genere quanti milioni o miliardi di morti e guerre tra poveri genererebbe oggi?

Anche l’emisfero australe ne risentirebbe con intere zone che andrebbero incontro a siccità prolungate, diventando inadatte al pascolo ed all’agricoltura. Negli articoli passati ci siamo chiesti se tutto questo sia stato causale o causato, vista la sospetta vendita di azioni della B.P. poco prima del disastro e l’acquisizione di azioni della compagnia addetta allo spegnimento dei pozzi petroliferi Boots & Coots. Per +++re a dare una risposta al devastante effetto di una nuova era glaciale, bisogna partire da un’analisi globale dell’ economia politica mondiale, ricordando che tutte le volte che si è andati incontro ad una recessione globale la risoluzione della crisi si ebbe con guerre, tra cui la I° e la II° guerra mondiale, a seguito delle quali i gestori del potere risorsero più forti e potenti di prima dalle ceneri della distruzione......................


fonti: Altrogiornale

Golfo del Messico, la marea nera mette in pericolo l'equilibrio climatico mondiale.

Mappa delle correnti oceaniche

MILANO  -  Non c'è tregua ne soluzione valida per la fuoriuscita di petrolio iniziata il 20 aprile scorso nel golfo del Messico. Nonostante il pressing del Presidente Obama alla società Bpl inglese, e dopo diversi tentativi risultati inadeguati, provati dai super tecnici, un'altra notizia aggrava la tragica situazione del golfo messicano. La gigantesca marea nera, potrebbe, con buona probabilità, causare danni irreparabili all'attività di regolazione termica della Corrente del Golfo, con effetto domino sul clima globale del pianeta.
Questo è quanto dichiara uno studio pubblicato sul sito dell'Associazione Geofisica italiana a cura dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera del Clima Cnr-Isac. La sintesi dello studio, è firmata da Gianlugi Zangari, fisico teorico, nasce dai Laboratori Nazionali di Frascati, dopo attenta osservazione, via satellite e in tempo reale, della vasta zona oggetto di attenzione.
Le rilevazioni satellitari (attraverso i satelliti Jason, Topex/Poseidon, Geosat Follow-On, ERS-2, Envisat) tra maggio e giugno, elaborati dal Ccar 1,2 (Colorado Center for Astrodynamics Research), esaminate nei Laboratori di Frascati messe a confronto con dati precedenti, dimostrano in diretta il del rapido deterioramento della Loop Current, una corrente oceanica calda che è determinante della Corrente del Golfo.
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Secondo lo scienziato italiano, Gianlugi Zangari, le mappe della velocità della superficie marina e della sua altezza, indicano che la Loop Current si è rotta per la prima volta il 18 maggio, generando un mulinello in senso orario.
Un'immagine rilevata lo scorso 12 giugno testimonia che la situazione è peggiorata tanto da creare il distaccato completo dalla corrente principale, distruggendo così completamente la Loop Current.
Considerato che, nel confronto con dati satellitari precedenti non esiste situazione similare, è fortemente plausibile collegare la rottura della Loop Current ai cambiamenti biochimici e fisici causate dalla grande mare nera.
Lo studio italiano, prevede e argomenta, che il danno alla corrente calda, Loop Current, ha buone probabilità di causare un effetto domino di fenomeni imprevedibili di instabilità sul clima globale.
Allo stato attuale, esperti e politici coinvolti, rassicurano l'opinione pubblica monetizzano il risarcimento del danno ambientale, ma è sempre più evidente che, in termini economici, non si può ricostruisce un equilibrio climatico globale di millenni. 

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