sabato 22 dicembre 2012

Messico - Rinvenuta "testa con fattezze aliene" in un cimitero Maya.

Ci mancavano solo gli alieni. Alla vigilia della fine del mondo, secondo alcuni pronosticata dalla profezia dei Maya , spunta una testa fuori dal comune per dimensioni e forma. Un teschio che per le sue fattezze sembrerebbe essere appartenuto a un alieno, ma potrebbe anche non essere così. Alla fine del mondo, tuttavia, non ci crede nessuno, e non ci sono conferme scientifiche. Ma nel mondo cresce l’angoscia. Tutti si stanno preparando all’evento apocalittico. Come in Russia, dove la paura per la fine del mondo sta creando panico e corse all’incetta di generi di prima necessità. Situazione drammatica, invece, in Argentina dove le autorità hanno deciso che oggi e domani le forze dell’ordine chiudano la circolazione in una zona della provincia di Cordoba, dopo la convocazione via Facebook da parte di un gruppo di 150 persone per portare a termine «un suicidio collettivo» nell’area.

IL TESCHIO DEFORME
 E se quella testa fuori dal comune non appartenesse ad un alieno? Secondo l’archeologa Cristina Garcia Moreno, i resti e i teschi rinvenuti nei pressi di un cimitero a Onavas, Messico, sarebbero databili a più di mille anni fa e farebbero pensare a una pratica diffusa nella popolazione mesoamericana che prevedeva la deformazione del cranio per distinguere un gruppo sociale o per scopi rituali.


Una squadra di archeologi ha rinvenuto nei fondali del Mar Nero un relitto che avvalora la veridicità dell'Arca di Noè.




Francesco Dovis - 14 Dicembre 2012 – Si troverebbero sul fondale del Mar Nero le prove dell'autenticità dell'Arca di Noè e del Diluvio Universale. A sostenerlo è l'archeologo americano Robert Ballard che già aveva rinvenuto il relitto del Titanic nel 1985 grazie a robot subacquei.
Grazie alla mancanza di ossigeno negli abissi tipica del Mar Nero i reperti hanno potuto conservarsi nel tempo, lasciando persino tracce umane intatte.
Durante l'intervista alla Abc Ballard ha raccontato dell'utilizzo di teconologie avveniristiche per esplorare le profondità marine e verificare quanto riportato nel Libro della Genesi nella Bibbia. “Nelle profondità marine c’è il più grande museo del Pianeta” racconta, "il mondo dodicimila anni fa era coperto dai ghiacci, e in Connecticut, dove abito, con altezze sino a 1,6 km estendendosi sino al Polo Nord". Il disgelo successivo all'"era glaciale" avrebbe causato un rovescio improvviso di acqua "con la potenza di 200 cascate del Niagara " dalla zona del Mediterraneo al Mar Nero, un tempo un "laghetto" di acqua dolce.
La ricerca ha impegnato un'intera equipe archeologia nel setacciare i fondali marini alla ricerca di indizi, ritrovando resti di navi antiche e ossa umane dell'equipaggio. Nonostante la datazione del carbonio indichi un periodo successivo a quello cui si attribuisce l'impresa di Noè, la scoperta riapre il dibattito su quanto riportato nell'Antico Testamento.
Ballard ritiene di aver trovato il punto di partenza, l'evento scatenante da cui si sono tramandati racconti orali e divenuti tradizioni, sino a codificarsi nella storia tramandata ai giorni nostri dalla Bibbia.
Robert Ballard, classe 1942, è direttore e professore di oceanografia dell'Istituto di Archeologia Oceanografica dell'Università del Rhode island. L'archeologia subacquea è il suo campo di specializzazione, vantando nel curriculum la scoperta e la localizzazione di relitti come il Titanic nel 1985, la corazzata Bismarck nel 1989 e la portaerei USS Yorktown nel 1998.

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