giovedì 23 gennaio 2014

Australia - Scoperto "lombrico gigante" di ...90 cm..

Il grosso lombrico
La notizia è stata riportata dall’autorevolissima rivista “National Geographic”, ed apprendiamo così che nonostante la mole, il “lombrico gigante di Gippsland” non è avvistato spesso, avendo l’abitudine di scavare lunghe e profonde gallerie nella valle del fiume Bass, nell’estremo sud est dell’Australia.
L’ambiente ideale per questo verme che sembra uscito da un film di fantascienza, sembrerebbe essere stata la caratteristica foresta di eucalipti, scomparsa nel corso del 19° secolo per l’impatto che ebbero gli emigranti europei sull’ecosistema australiano.
Per questo al giorno d’oggi, molti agricoltori allevatori e proprietari terrieri australiani, incoraggiati dal governo federale, stanno cercando di ricostruire le condizioni ambientali presenti prima dell’arrivo degli europei nel “nuovissimo continente”, quando esso era abitato solamente da una fauna caratteristica e da poche migliaia di aborigeni.
Forse sono questi i motivi per cui il “lombrico gigante” sta nuovamente tornando a fare capolino…

“BENNIE”, IL MOSTRO DEL LAGO DI GARDA, E’ PIU’ LUNGO DI UN ENTROBORDO. IL DETTAGLIO DI UN AVVISTAMENTO RACCONTATO DAI TESTIMONI.

E’ probabilmente sempre vivo il ricordo dell’incontro ravvicinatissimo avvenuto 12 anni fa con la quella creatura che sembrava uscita da un “B-movie” degli anni ’50 (“Il mostro della palude nera”…) negli occhi e nella mente di Antonio Spallanzani, il subacqueo emiliano che allora sparò dritto nel muso del mostro per paura di un’aggressione. Ma I successivi avvistamenti stanno a dimostrare che Bennie, soprannome del mostro del Garda coniato sulla scia del più celebre “Nessie” scozzese, non si sia fatto tanto male, nè tantomeno si sia offeso per un trattamento così poco amichevole; tanto che talvolta continua a farsi vedere con una certa frequenza,,, Fatto sta che, come suggeriva l’esperto di misteri Armando Bellelli, con un po’ di perizia è possibile davvero costruire uno storico degli avvistamenti, e scoprire che bene o male i suoi passaggi e le sue emersioni hanno spesso una logica, legate magari alle necessità del nutrimento, legate alla vicinanza dal posto in cui avrebbe trovato ‘tana’.
Proprio pochi mesi fa giunse presso la Redazione del quotidiano online “Bresciatoday” una nuova ed esclusiva testimonianza, datata estate 2011, risalente allo stesso periodo in cui anche un gruppo di turisti aveva avvistato qualcosa di strano all’altezza di Padenghe sul Garda, e si era precipitato dalle autorità locali a riferire su quanto avevano visto emergere dalle acque.L’ultima testimonianza pervenuta invece è più precisa e dettagliata, e la raccontano ai colleghi lombardi Fabio Rebuschi Matteo Galbassini, due giovani sulla trentina con residenza a Moniga del Garda. Il periodo a cui fanno riferimento è, come accennato, il giugno 2011, più precisamente un sabato pomeriggio: un soleggiato giorno di riposo, il giorno ideale per uscire fuori in barca.
“Non eravamo lontanissimi dalla riva, e ci eravamo fermati a fare un tuffo nelle acque comprese tra Portese e Manerba – raccontano i due – Dopo il tuffo risalimmo sullo scafo, e con un po’ di stupore ci accorgemmo che qualcosa non andava: proprio a due passi dalla barca notammo una specie di grossa ombra, una macchia scura ma di dimensioni notevoli. Rimanemmo come pietrificati dalla paura, lo spavento fu veramente grande. Dopo aver assorbito la sorpresa ed aver ragionato a mente fredda sull’accaduto, convenimmo che doveva trattarsi proprio di un bel bestione, almeno apparentemente più lungo della nostra stessa barca”
 La barca in questione è una RIO 400 che raggiunge e supera i 4,50 metri di lunghezza. Forse Bennie è davvero un curiosone, e si avvicinato allo scafo giusto per dargli un’occhiata, magari per salutare. Oppure semplicemente non si è accorto di nulla. “Non abbiamo ben capito cosa è successo – continuano Fabio e Matteo – e siamo rimasti attoniti. Poco dopo abbiamo ripreso la navigazione, siamo andati verso riva e verso casa, ma prima siamo corsi in paese. Siamo andati al bar, l’abbiamo detto subito agli amici: ci hanno preso un po’ in giro, ci hanno detto di aver bevuto. E così fino ad oggi non abbiamo più detto nulla, non l’abbiamo più detto a nessuno: avevamo paura di essere ancora scherniti”.
In effetti l’emergere di nuove testimonianze prima nascoste è chiaramente legato all’emergere della notizia: il camionista e la signora, il subacqueo e il turista, ora anche i ragazzi della Valtenesi. “Abbiamo preso coraggio negli ultimi tempi, dopo le tante notizie e gli avvistamenti, ora siamo sicuri che sia giusto dirlo: quel giorno abbiamo visto qualcosa, e qualcosa di veramente grosso. Poteva essere un pesce enorme, magari un siluro, noi non siamo degli esperti. Ma di una cosa siamo certi, quella ‘cosa’ era più lunga e più grossa della barca stessa”.
Da Bresciatoday

EAV - Elettroagopuntura di Reinhold VOLL.

Introduzione up.jpg

Questa apparecchiatura diagnostica si basa sulle ricerche fatte dal medico tedesco Reinhold Voll che, già nel 1940, scoprì che la pelle umana ha una mormale resistenza elettrica che varia dai 2 ai 4 milioni di ohm, mentre sui punti utilizzati dall'Agopuntura la resistenza di una persona sana si aggira intorno ai 100.000 ohm.
Il dott. Voll ideò un'apparecchiatura in grado di misurare tale resistenza e visualizzarne il valore: qualcosa di simile, seppur molto più sensibile, allo strumento utilizzato dagli elettricisti per misurare la corrente domestica. Dopo qualche sperimentazione scoprì che i punti più favorevoli per la misurazione erano localizzati sulla punta delle dita delle mani e dei piedi. Ciò è molto interessante perché la stessa Agopuntura localizza in tali punti l'inizio o la fine dei percorsi energetici definiti meridiani.
Il dott. Voll, in più di trent'anni di studi e sperimentazioni, ci ha fornito una mappa con cui possiamo risalire da alcuni punti esterni che agli organi e tessuti del corpo umano. Con tale mappa, ed alcune misure, possiamo conoscere in breve tempo la situazione energetico-funzionale dei vari organi e come essi interagiscano tra loro.

Le valutazioni diagnostiche up.jpg

EAV
Apparecchiatura per EAV

Praticamente parlando, l'apparecchiatura E.A.V. valuta la resistenza di alcuni punti di Agopuntura: resistenza che in una persona sana si aggira intorno ai 95 milaohm. Per fare questa misurazione il medico pone un elettrodo nelle mani del paziente e con un altro elettrodo a puntale applica circa 0.87 volt ad un punto da esaminare. Dopo di ciò legge la corrente che passa in quel punto determinandone la resistenza elettrica e passa a misurare il punto successivo.
Ricordiamo che, come stabilito da Ohm con la sua legge, in un conduttore (in questo caso il punto di Agopuntura) passa tanta più corrente quanto più è minore la resistenza (A = V x R). I valori misurati vengono visualizzati su un quadrante con una scala da 0 a 100 unità, dette US (unità scala): lo zero indica la massima resistenza (minima conducibilità) ed il 100 la resistenza minima (massima conducibilità).
Se l'organo correlato ad un dato punto è sano, permetterà il passaggio di una corrente di circa 8-10 microAmpere, e la scala dello strumento indicherà un valore di 50 US.
In presenza di un organo non sano, la corrente non riuscirà a scorrere come dovrebbe. Può allora succedere che lo strumento scenda al di sotto delle 50 US (caduta dell'indice), segnalando così una debolezza funzionale o carenza energetica. Questa disfunzione sarà tanto più seria quanto più il valore si avvicina allo zero. Può anche verificarsi che lo strumento salga al di sopra delle 50 US, in questo caso indicherà intossicazioni e/o infiammazione.
La E.A.V, viene utilizzata con successo anche nell'elaborazione delle diete personalizzate. Infatti, qualsiasi alimento, non appena viene messo a contatto con il corpo, produce delle variazioni energetiche in alcuni punti di agopuntura, indicando così se la sua assunzione porterà un beneficio all'organismo, sarà neutra o addirittura negativa.
Il modello più perfezionato dell'Elettroagopuntura secondo Voll (EAV) si chiama Computerized Electrodermal Screening (CEDS).
Attenzione! L'EAV è controindicata in caso di gravidanza e portatori di pace-makers.

Per approfondimento up.jpg

  • M. Battistoni, Odontoiatria olistica.
    Guna Editore, Milano, 1993.
  • Concetti scientifici delle bioenergie.
    Guna Editore, Milano, 1994.
  • R. Lencioni, Compendio di Elettroagopuntura secondo Voll.
    Guna Editore, Milano, 1994.

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