venerdì 13 novembre 2009

Groenlandia _Ghiacci in calo secondo Nature.

In Groenlandia si sono sciolti quest’anno 273mila milioni di tonnellate di ghiaccio. È il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista Science, basato su dati meteorologici, immagini da satellite e modelli scientifici sul comportamento dei ghiacci.

Mediamente, secondo le stime dell’Ipcc (Integovernamental Panel on Climate Change), la calotta glaciale della Groenlandia si è assottigliata di 0,46 millimetri l’anno nel periodo 2000-2008. Ma dal 2006, a causa anche di tre estati consecutive molto calde, la media annuale è aumentata a 0,75 millimetri l’anno: «Vi è evidentemente un’accelerazione della perdita di massa glaciale», spiega Michierl van den Broeke, dell’università i Utrecht, in Olanda.

Complessivamente il livello delle acque dei mari sta salendo di tre millimetri l’anno. Se, ipoteticamente, si sciogliessero tutti i ghiacci dei poli, il livello del mare salirebbe di 7 metri.

«Credo si tratti di uno studio molto importante - ha affermato Roger Barry, direttore del Centro Dati Mondiale per la Glaciologia dell’università di Boulder, in Colorado - i risultati sono nuovi e significativi». «Questi dati dimostrano che vi è un’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci e se vengono moltiplicati e proiettati nel futuro, il risultato va ben oltre le stime dell’Ipcc per il 2100». 

2012-La NASA invita a sdrammatizzare.


In vista dell'uscita del film 2012 sulla ipotesi di una Apocalisse che colpirebbe la Terra, come predettomigliaia,
di anni fa dai Maya, la NASA ha voluto specificare quanto segue:Roma - (Adnkronos) - Gli esperti invitano 
a non "preoccuparsi" per la predizione del calendario Maya. La leggenda dice che un pianeta, scoperto dai Sumeri,sarebbe precipitato sulla Terra, dando vita a una catastrofe.



Roma, 12 nov. - (Adnkronos) - "Niente di male accadrà alla Terra nel 2012". Gli scienziati della Nasa gettano
 così acqua sul fuoco riguardo l'allarme per la possibile fine del mondo il 21 dicembre del 2012, raccontata in 
una predizione del calendario Maya, una paura rilanciata ora dal catastrofico film di Roland Emmerich '2012'. Per frenare ogni allarmismo, gli esperti dell'ente spaziale statunitense hanno infatti pubblicato on line, sul sito della
 Nasa, un'intera pagina in cui, attraverso un questionario di domande e risposte molte secche, affrontanoil 
tema della possibile fine del mondo predetta nel calendario Maya per il 2012. "Niente di male accadrà 
alla Terra nel 2012. Il nostro pianeta si è sviluppato senza grossi problemi per più di 4 miliardi di anni, e gli 
scienziati di tutto il mondo credibile non sono a conoscenza di alcun pericolo associato al 2012" scrivono gli 
esperti della Nasa"
Nello scorso Settembre c''e stata una riunione presso l'INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia),
 sul tema delle tempeste solari previste per il 2012 e sui presunti danni che le stesse potrebbero provocare
 ai sistemi elettronici mondiali, qui sotto stralci di un articolo del Corriere :


VERTICE ALL'INGV DI ROMA PER VALUTARE I RISCHI ATTESI NEL 2012

Il vento solare «soffia» imprevisto.Timori per le telecomunicazioni


Fisici americani scoprono che anche in fase di scarsa attività della nostra stella i flussi di radiazioni e particelle possono essere molto intensi.

Dei rischi associati alle tempeste solari si è parlato nei giorni scorsi anche nel corso di un seminario internazionale presso la sede dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) a Roma. «Abbiamo ospitato un meeting internazionale patrocinato dallo SCAR (Comitato Scientifico per la Ricerca in Antartide) che ha avuto come tema centrale il prossimo massimo di attività solare atteso nel 2012 e le contromisure per mitigarne gli effetti sui sistemi di navigazione satellitare, quali il ben noto GPS, ma anche il russo GLONASS e l’imminente sistema europeo GALILEO -riferisce la dirigente di ricerca Giorgiana De Franceschi .......continua qui-Fonte

L’asteroide 2009 VA è passato a soli 14mila chilometri dalla Terra



L’asteroide 2009 VA è passato a soli 14mila chilometri dalla Terra, ossia circa 30 volte più vicino rispetto alla Luna. E’ stato avvistato all’ultimo momento.
Il 6 novembre scorso l’asteroide 2009 VA ha sfiorato la Terra passando a soli 14mila chilometri dal nostro pianeta, ben al di sotto dell’orbita di 36mila chilometri sulla quale ruotano i satelliti per le telecomunicazioni.
Com’era già capitato per altri corpi celesti negli scorsi mesi, anche 2009 VA è stato scoperto all’ultimo momento. Con i suoi sette metri di diametro, era stato avvistato dal Catalina Sky Survey 15 ore prima del suo passaggio ravvicinato.
Il Minor Planet Center di Cambridge (Massachusetts-Usa) aveva poi immediatamente stabilito che non avrebbe colpito la Terra ma che ci avrebbe solo sfiorati.
Più vicini di 2009 VA erano passati l’asteroide 2008 TS26 (solo un metro di diametro) ad una distanza di 6′150 chilometri il 9 ottobre 2008 e l’asteroide 2004 FU162, anche di sette metri e che il 31 marzo 2004 era passato a 6′535 chilometri dalla Terra.
Quello che preoccupa è che anche 2009 VA è stato rilevato all’ultimo momento, perché la rete di sorveglianza comporta notevoli limiti tecnologici.
Sono stati sinora censiti 1′079 asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra per la loro traiettoria; il loro diametro supera i 100 metri.
In questo mese di novembre sono 11 gli asteroidi con diametri variabili tra 6 metri e i 2 chilometri che arrivano ad una distanza tra 1.4 e 44.2 LD (Lunar Distance) dal nostro pianeta.





Australia - Iceberg alla deriva.




Roma, 12 nov. (Ign) - Un iceberg alla deriva. Il 'ghiacciolo', alto circa 50 metri e lungo 500, si trova circa 8 chilometri a nord-ovest dell'isola di Macquarie, tra il Circolo polare e l'Australia. Secondo l'esperto australiano di ghiacciai antartici, Neal Young, è ''raro'' che un iceberg si spinga così a nord. "L'iceberg probabilmente - ha aggiunto - fa parte di uno di quei grandi pezzi di ghiaccio partoriti dal 'Ross Ice Shelf' (la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide, ndr) quasi dieci anni fa". Inoltre, ha detto l'esperto, "durante l'anno molti iceberg vanno alla deriva lentamente verso il nord, spinti dalla corrente dell'oceano verso l'isola di Macquarie".


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